Sunday 20 December 2015

Is English an official language?

Stefano has been attending SkolaSport for some time. SkolaSport is a program of the Maltese government to promote sports for kids of every age.

My wife and I decided to register him for the gymnastics class.

Actually, because of the average age of the participants, during this class, they just play together. Still, we think this is more than sufficient, considering this is also an occasion for Stefano to socialise with other children.

Last week, I received an email from the sports centre: they invited me to a parents' meeting to discuss the new gymnastic academic course. The idea behind this is to identify potential in the kids to build a future team of professionals.

We decided to attend the meeting, even though we were aware that it is perhaps too early for such a commitment.
The meeting started with the introduction by one of the organisers.

Unfortunately for me - but, after all, we are in Malta - he started speaking Maltese.
I then politely asked him to switch to English to let us understand.
What surprised my wife and me was the face of the speaker and the rest of the committee.
After a short discussion, the speaker replied in English that the rest of the attendees preferred Maltese.

We were about to leave the room when one of the committee members proposed himself as a translator from Maltese to Italian: he invited me to sit beside him.
With his help, I understood the most important topics, but the bottom line is that Stefano is still too young (and "inexpert", whatever it means for a young child) to attend the academic program.

In hindsight, that situation raised a question in my head:

Maltese and English are both official languages in Malta: is it my right to request to speak English at a public event?

Friday 18 December 2015

L'inglese è una lingua ufficiale o no?

Stefano da qualche tempo partecipa a SkolaSport un programma governativo che promuove lo sport per gli studenti di tutte le età. Io e mia moglie abbiamo deciso di iscriverlo al corso di ginnastica.

Durante questa ora settimanale in realtà, vista l'età media di cinque anni, più che altro fanno giochi di gruppo, ma riteniamo che sia più che adeguato dato che è anche un modo per socializzare.

La settimana scorsa ho ricevuto una email dal centro sportivo con l'invito ad un incontro con i genitori per spiegare l'organizzazione del nuovo anno accademico di ginnastica.
In buona sostanza, un incontro per gli interessati ad un programma più impegnativo per fini possibilmente agonistici.
Pur avendo in mente di non stressare troppo il nostro piccolo sportivo, abbiamo comunque deciso di partecipare all'incontro.

Il giorno fissato, siamo arrivati al centro sportivo inusualmente puntuali (per i nostri - ahimè - standard).
Dopo una breve attesa ci siamo finalmente seduti per ascoltare il discorso degli organizzatori.

Come immaginavo, lo speaker ha cominciato subito a parlare in maltese.
Poco male - mi sono detto - mi sono quindi alzato e chiesto, in inglese, scusandomi per l'interruzione, se poteva parlare in inglese anche lui.
La faccia stupita della gente sul palco mi ha lasciato perplesso a mia volta: dopo aver confabulato brevemente fra loro, l'uomo mi ha risposto in inglese che il pubblico avrebbe preferito il maltese, anche se sinceramente non ho capito da cosa lo ha dedotto.

Stavo quindi pensando di andare via, quando, visto che fra gli organizzatori era presente un italiano, sono stato invitato a spostarmi vicino a lui che si è cortesemente prestato a fare da traduttore.

Alla fine ho capito i punti essenziali del discorso e che comunque Stefano è ancora piccolo (e inesperto) per accedere all'accademia.

Non è mia intenzione dare colpe a nessuno, ma la situazione vissuta mi ha lasciato in testa delle domande:


  • Se non ci fosse stato l'interprete, lo speaker avrebbe accettato di parlare in inglese o sarei stato costretto a rinunciare a capire? 
  • In una nazione dove l'inglese è una delle due lingue ufficiali, non è mio diritto insistere nel chiedere di usarlo?

Wednesday 14 October 2015

Timing a function

Some time ago, I started practising Codility tests.
While I believe they cannot be the only way to evaluate a good developer, Codility tests propose fairly interesting programming tasks to keep your mind fit.
Since usually, the task asks you to implement a function that solves the problem in a certain level of complexity indicated with the big-O notation, you will need to find a way to measure the performance of your code.

I created a Visual Studio C++ solution including all the Codility problems and their solutions.
For each class that implements a particular problem, the main function calls the method solution() and measures it.

To avoid repeating the code for measuring the execution time, I thought to use a generic approach.
The idea was to pass a functor to another function that executes the functor and evaluates the total elapsed time. In C++, this can be done by writing a template function.
This is the code of the function:

  template<typename Function>
  inline static float timeFunction(Function f)
  {
    clock_t t = clock();
    f();
    t = clock() - t;
    return ((float)t) / CLOCKS_PER_SEC;
  };


Where Function is the generic type of the argument.
I can, therefore, pass a lambda expression to timeFunction:

float elapsed = timeFunction([](){ function_to_be_timed(); }); 


Here is another version that makes use the Windows high-resolution timer:

  template<typename Function>
  inline static double timeFunctionMicroSec(Function f)
  {
    LARGE_INTEGER StartingTime, EndingTime, ElapsedMicroseconds;
    LARGE_INTEGER Frequency;

    QueryPerformanceFrequency(&Frequency);
    QueryPerformanceCounter(&StartingTime);

    f();

    QueryPerformanceCounter(&EndingTime);
    ElapsedMicroseconds.QuadPart = EndingTime.QuadPart - StartingTime.QuadPart;
    ElapsedMicroseconds.QuadPart *= 1000000;
    ElapsedMicroseconds.QuadPart /= Frequency.QuadPart;

    return double(ElapsedMicroseconds.QuadPart);
  };


I hope this will be useful to you.

Saturday 26 September 2015

Scuola maltese

Questo post è stato aggiornato dopo la prima pubblicazione.

Stefano compirà cinque anni il prossimo Ottobre quindi, secondo l'ordinamento maltese, dovrà frequentare il primo anno della scuola primaria.

Sin dalla fine dello scorso Agosto io e mia moglie abbiamo raccolto tutte le informazioni possibili sulle modalità di iscrizione e sullo svolgimento del programma scolastico per i bambini immigrati.

Ad essere sincero, il sito del ministero dell'istruzione maltese, pur fornendo moltissime informazioni di utilità generale, non fornisce dettagli sulle modalità di'iscrizione e nei forum o su Facebook la gente in genere divaga in inutili discussioni.

Quindi il consiglio che mi sento di dare, in generale, è di non fare affidamento alle fonti online e, prima di continuare, ci tengo anche a chiarire che con questo post voglio solo riportare la nostra personale esperienza senza alcuna pretesa di ufficialità: l'approccio migliore in questo caso è parlare di persona con i funzionari.

Prima visita a scuola

Ad inizio Settembre, per comodità logistica, mia moglie si è recata alla più vicina scuola primaria.
Li le hanno spiegato meglio l'organizzazione maltese: ogni scuola fa parte di un college che centralizza tutta la parte amministrativa.
Pertanto per l'iscrizione bisogna recarsi alla sede centrale del college o contattare il preside del quale ci hanno fornito il numero telefono della segreteria.

La sera stessa a casa ho trovato l'indirizzo email del preside nel sito istituzionale (in questa pagina) e ho così deciso di anticipare i tempi e scrivergli.
Il giorno dopo il preside stesso mi ha risposto, dicendomi molto cortesemente che la mia richiesta di informazioni sull'iscrizione sarebbe stata seguita dalla sua segreteria.

Prima visita al college

Qualche giorno dopo, non avendo più ricevuto risposta nonostante un mio sollecito sempre per email, siamo andati alla sede del college per chiedere istruzioni per l'iscrizione.
Ecco il necessario:
  • lettera libera di richiesta di iscrizione indirizzata al college
  • copia del contratto di affitto o altra prova di effettiva residenza
  • copia dei documenti di riconoscimento del bambino e dei genitori
  • copia del certificato di nascita del bambino
  • copia della eResidence card (se già in possesso)
La sera stessa ho cominciato a scrivere la lettera nella quale, oltre a chiedere l'iscrizione al college, chiedevo lo spostamento alla scuola più vicina a casa e l'iscrizione al corso di Inglese e Maltese.

Si perché, come da indicazione europea, tutte le scuole pubbliche della comunità dovrebbero fornire ai bambini immigrati un supporto supplementare per rendere più rapida l'integrazione (qui uno studio di un ente indipendente sottoposto alla Commissione Europea).
Il governo maltese, venendo incontro al crescente numero di immigrati, quest'anno ha cambiato il programma decidendo di estendere all'intero anno scolastico l'insegnamento delle lingue ufficiali.
Qui la circolare ufficiale del ministero dell'istruzione su questo programma.

Il problema è che i dettagli dell'organizzazione di questo nuovo programma fino a qualche giorno fa, a pochi giorni dall'inizio della scuola, non era ancora chiara.
Ma andiamo con ordine.

Seconda visita al college

Siamo quindi tornati al college per consegnare la lettera, la copia del contratto di affitto e le copie di tutti i nostri documenti italiani e della mia eResidence card maltese. 
La segreteria ci ha detto di attendere la lettera ufficiale di accettazione che ci sarebbe stata inviata per posta a casa. La stessa ci ha anche detto di richiamare nel caso dopo una settimana non avessimo ancora ricevuto la lettera. 

Passata la settimana, come concordato, abbiamo chiesto telefonicamente notizie dell'iscrizione. La risposta ci è stata prontamente inviata per email (abbiamo poi ricevuto lo stesso documento per posta qualche giorno dopo). 
Avevamo quindi la conferma che la nostra richiesta di iscrizione e spostamento alla scuola più vicina era stata accettata (ma dubito onestamente che una scuola pubblica possa rifiutare l'iscrizione), 

Seconda visita a scuola

Con la copia cartacea dell'accettazione dell'iscrizione ci siamo quindi recati a scuola per terminare il processo di iscrizione.
Lì ci hanno fornito l'elenco del materiale scolastico e dei componenti dell'uniforme da acquistare prima dell'inizio della scuola. 
Hanno quindi aggiunto che Stefano avrebbe frequentato per tutto l'anno una classe a parte dedicata ai bambini immigrati.
Fermo restando che un supporto linguistico è necessario, mi sono subito preoccupato del significato di "classe dedicata".

  • L'insegnamento delle lingue esclude in qualche modo l'insegnamento del normale programma?
  • Ogni quanto verrà valutato il livello dei bambini?
  • Come faccio io, a sapere che mio figlio necessita di un ulteriore supporto esterno alla scuola?
  • Quali sono i parametri di valutazione?
  • Come vengono integrate le attività di queste classi con quelle delle altre?
Le risposte incerte che ho ricevuto al momento ci hanno messo in agitazione perchè la nostra più grande preoccupazione è che i bambini stranieri vengano considerati come di "serie B".

Abbiamo quindi cercato più informazioni possibili, chiedendo a colleghi, ritornando più volte a scuola e scrivendo email al ministero (all'indirizzo email indicato in fondo alla circolare ministeriale di cui sopra).
Devo dire sinceramente che in generale tutte le persone con cui abbiamo parlato sono state molto gentili e garbate, ma ciò non toglie che abbiamo avuto (ed ancora abbiamo) qualche preoccupazione su come si svolgerà quest'anno scolastico per Stefano.

Ad oggi, le notizie che abbiamo sono:
  • L'anno scolastico per i bambini stranieri comincerà una settimana dopo, il 5 Ottobre.
  • L'insegnamento delle lingue seguirà per quanto possibile lo stesso programma scolastico delle classi maltesi.
  • Ogni mese i bambini verranno valutati e, quando raggiunta una competenza adeguata, spostati di classe.
  • Le classi saranno di soli cinque bambini.
  • L'acquisto dell'uniforme scolastica non è necessario almeno fino all'introduzione nella classe maltese (purtroppo l'abbiamo scoperto troppo tardi).

Terrò aggiornato questo post man mano che avrò novità.

Aggiornamento 08/10/2015:
Venerdi 02/10/2015 abbiamo ricevuto una telefonata dalla scuola che ci informava che l'inizio delle lezioni sarebbe stato posticipato al 07/10/2015.
La scuola è quindi cominciata ieri: da subito l'orario normale 8,30-14,15.
Oggi Stefano ha svolto i suoi primi compiti a casa (una pagina di a minuscole e due fogli di esercizi con i numeri e le forme).
Confermata anche la composizione delle classi di sostegno a gruppi di cinque anche di età diversa: Stefano è il più piccolo del suo gruppo.
Non abbiamo avuto occasione di conoscere le insegnanti, ma ne avremo occasione fra quindici giorni al primo ricevimento dei genitori. 

Tuesday 22 September 2015

Just yet another blog...

This is my first post on the Blogger platform.

I find it well organized and functional: in a few minutes, I have set up the layout, added some personal information to my profile, written the About page and then I am writing the very first post. :)

I have a previous experience with WordPress as a self-hosted CRM.

Even if much more customizable, as expected from a complete CRM platform, the effort required to set it up is high, and I don't want to spend my spare time getting mad because of not-so-tested CSS or unsecured Javascript plugins.

Moreover, I don't want to spend money to buy a hosting service for now.
After all, I only want a public space to share my experiences without the social networks' limitations.

Before choosing Blogger, I had also considered wordpress.com, and since I had never used it before, I did preliminary research to choose the right service.
I found both very powerful, and I cannot count the number of online sources that suggest one or the other, so comparing only the technical aspects did not help.

The free wordpress.com service forces you to show ads on your blog. I understand this is a way to keep the service free, but for now, I don't want to annoy the reader with "flashing banners". I hope you appreciate this! :)

On the other hand, my concern about the Google's platform is the clause to reuse the blog content as stated on Terms of Service page:


When you upload, submit, store, send or receive content to or through our Services, you give Google (and those we work with) a worldwide license to use, host, store, reproduce, modify, create derivative works (such as those resulting from translations, adaptations or other changes we make so that your content works better with our Services), communicate, publish, publicly perform, publicly display and distribute such content.

I think I can live with it as I accepted similar terms of use for Google+ and Facebook.

Writing a blog may seem outdated nowadays, but it is only a different way to share information on the internet, eventually complementing the various social networks we all have subscribed to.

It is the opposite of Twitter: instead of forcing yourself to be extremely concise in 140 characters, you can express your best using all the words you need :).